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Trattamento dietetico delle colonpatie intestinali e dell’alterato trofismo della mucosa.

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Categoria:

Descrizione

Modalità d’uso:

Assumere con una sufficiente quantità d’acqua 1 compressa poco prima di fare colazione.
Assumere con una sufficiente quantità d’acqua 1 compressa poco prima di pranzare.
La compressa non va masticata.

Composizione (per 2 compresse)

  • Sodio Butirrato 2020 mg
    • da cui acido butirrico 1600 mg

A cosa serve:

Trattamento dietetico delle colonpatie intestinali e dell’alterato trofismo della mucosa. A livello intestinale l’acido BUTIRRICO gioca un ruolo importante sulla regolazione di molti meccanismi essenziali per il benessere dell’organismo.
Rappresenta la formulazione più efficace per il miglioramento della sintomatologia dolorosa e la normalizzazione del complesso ecosistema batterico intestinale.

I BENEFICI DELL’ACIDO BUTIRRICO NELLE PATOLOGIE INTESTINALI-(MORBO DI CROHN E RETTOCOLITE ULCEROSA)

Le malattie infiammatorie intestinali (in inglese “IBD” inflammatory bowel disease) sono ormai una peculiarità del nostro tempo. In Italia le IBD riguardano ben 250mila persone, ma sembra che il dato sia sottostimato. Il Morbo di Crohn può coinvolgere non solo l’intero intestino, ma a volte anche lo stomaco. La rettocolite ulcerosa colpisce invece in modo più specifico il colon e il retto. In entrambe le patologie, spesso, si determina la mucorrea (presenza di muco nelle feci). Al muco i vari manuali scientifici hanno attribuito una elementare funzione meccanica di protezione delle parti intestinali dagli acidi contenuti nel chilo alimentare o quella di facilitare il passaggio del cibo nell’intestino. Il muco intestinale è vitale per la nostra flora batterica (microbiota) in quanto è la sua dimora, il suo habitat. La mancanza di muco può essere il detonatore per molte patologie enteriche e tra queste anche il Morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa, nelle quali regna la cosiddetta disbiosi ovvero un disequilibrio quali e quantitativo tra i batteri eubiotici (quelli buoni per la nostra salute) e quelli patogeni che sono i responsabili, in particolar modo, del meteorismo eccessivo che caratterizza le suddette patologie. In definitiva, il muco consiste di una massa trasparente costituita essenzialmente da una struttura chimica denominata “mucina” che lega a sé molte molecole di acqua che a sua volta provvede alla costante umidità del muco.
E’ stato scientificamente provato che i batteri presenti nel nostro intestino si nutrono del muco presente in esso.
Alla formazione del muco partecipano due batteri presenti nel nostro microbiota: l’Akkermansia muciniphila e il Faecalibacterium prausnitzii. Gli Akkermansia fanno sì che venga prodotto costantemente muco che ricopre la superficie delle cellule intestinali in modo fitto e senza buchi. A seguito della digestione della mucina, effettuata dagli Akkermansia, vengono liberate e rilasciate molecole più piccole: oligosaccaridi (carboidrati) e acido propionico (SCFA acido grasso a catena corta).
In seconda battuta interviene il Faecalibacterium prausnitzi che incomincia a nutrirsene. Il Facalibacterium prausnitzii è quel batterio del microbiota che rilascia l’acido butirrico in quantità significative. L’acido butirrico è il maggior fornitore di energia (ben l’80%) della cellula intestinale. Difatti le cellule epiteliali vengono solo in minima parte nutrite dal sangue. La sinergia dei batteri sopra citati è possibile solo in presenza dell’eubiosi. Se il microbiota non è funzionante, l’acido butirrico risulta insufficiente e la cooperazione vitale tra Akkermansia e Facalibacterium prausnitzii si interrompe con conseguente mancata produzione sufficiente di muco intestinale ovvero della dimora dei batteri eubiotici (quelli buoni…). Tutto questo è il presupposto per la comparsa delle malattie infiammatorie intestinali (IBD).
La supplementazione a grandi dosi (dai 9 ai 12 gr al giorno suddivisi in tre assunzioni giornaliere) di sodio butirrato (sale sodico dell’acido butirrico) nei soggetti affetti da Morbo di Crohn e da rettocolite ulcersosa, potrebbe essere un toccasana.
Vi è la regressione della sintomatologia tipica delle patologie infiammatorie intestinali: meteorismo, dolori addominali, mucorrea etc.
Chi soffre di Morbo do Crohn o di rettocolite ulcerosa mostra generalmente livelli di calprotectina nelle feci più elevati della norma.
Sarebbe un ottimo test diagnostico per verificare la validità terapeutica del sodio butirrato nelle IBD, se assunto a grandi dosi (dai 9 ai 12 gr al giorno).
Il sodio butirrato è un alimento e non presenta alcun effetto collaterale e può essere associato a qualsiasi terapia farmacologica senza che vi interferisca.
Ogni compressa deve contenere un grammo di sodio butirrato che corrisponde a 800 mg di acido butirrico.

Bibliografia:
I batteri intestinali
Autore: Anna Katharina Zschocke
Editore: Macro edizioni

Leggi il foglio illustrativo: